Il Ducato di Lysandra è il regno del mare, una distesa di isole e arcipelaghi che abbracciano quasi per intero il Mare Interno. La sua capitale, Portosole, sorge sull’isola più grande e funge da cuore pulsante del commercio imperiale: un porto brulicante di navi mercantili, pescherecci rinforzati e vascelli militari, dove il profumo delle spezie si mescola alla salsedine e al vociare di mercanti di ogni razza.
Il territorio non ha confini rigidi come le terre continentali: il potere di Lysandra è definito dal controllo delle rotte marittime, dei fari e dei porti che punteggiano le coste del Mare Interno. Le sue isole sono variegate: alcune ospitano intere città con cantieri navali e mercati, altre sono poco più che scogli disabitati, utili come rifugi per pirati o covi di contrabbandieri. L’isola di Miranelle, per esempio, è celebre per i suoi maestri d’ascia, che costruiscono navi dalle linee snelle e resistenti, mentre l’Arcipelago delle Perle, a est, è rinomato per le sue riserve di madreperle e conchiglie rare, ma anche temuto per la presenza di predoni marini e mostri abissali.
La società di Lysandra riflette la natura del suo territorio: è un mosaico cosmopolita, dove elfi dei mari, umani, mezzelfi, nani mercanti e popoli semiumani convivono in un equilibrio fragile ma vitale. Qui le differenze di razza contano meno che altrove: ciò che conta davvero è il valore che si porta al mercato o la competenza che si offre in mare. Non sorprende quindi che il ducato sia noto come il più tollerante e aperto di tutto l’Impero, un rifugio per esuli, pirati pentiti e mercanti stranieri in cerca di fortuna.
Sul piano politico, il Ducato è governato dalla Duchessa Aeris di Lysandra, una mezzelfa di straordinario carisma. Abile diplomatica e incantatrice, Aeris ha consolidato la sua autorità non con la forza delle armi ma con la capacità di tenere unite le varie fazioni mercantili e nobiliari che compongono il ducato. Sotto la sua guida, Lysandra è diventata non solo un baluardo navale ma anche il fulcro del potere economico imperiale: nessuna carovana o flotta può raggiungere i porti principali di Kaeria senza passare sotto l’occhio vigile della marina di Lysandra.
La ricchezza del ducato è quindi immensa, ma non priva di ombre. La pirateria è un problema costante: flotte corsare minacciano i traffici, e non mancano voci secondo cui alcune famiglie mercantili tollerino — o addirittura finanzino — bande di predoni per colpire i rivali. Questa ambiguità è parte integrante del carattere di Lysandra: un regno dove il confine tra legalità e contrabbando è sottile come una vela al vento.
Infine, il mare non è solo fonte di ricchezza materiale ma anche spirituale. Numerosi templi sono dedicati a Neptuno, Signore degli Abissi, e a Lunaris, Dea della Luna che guida i marinai nelle notti senza stelle. Le celebrazioni religiose assumono spesso la forma di festival marittimi, con processioni di navi illuminate e canti che risuonano sull’acqua. È questa fusione di pragmatismo mercantile, potere navale e spiritualità che rende Lysandra unica, un ducato che vive sospeso tra le rotte del commercio e i misteri insondabili del mare.